Papa Francesco e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono stati censurati oggi da Facebook, che considera offensivo un articolo di Salvo Bella che diffonde i loro incessanti richiami per la pace e contro le guerre.
L’articolo, col titolo “Il Papa e Mattarella contro i massacri nel mondo”, è stato pubblicato stamani dalla nostra rivista online “Il delitto” di politica, cronaca, indagini, prevenzione e repressione del crimine, diretta da Bella. Facebook ne impedisce la diffusione mediante condivisione nei propri spazi social, mostrando un perentorio avviso: “Attenzione: alcuni contenuti di questo messaggio sono bloccati. Non è stato possibile inviare il tuo messaggio per la presenza di contenuti segnalati come offensivi da altri utenti di Facebook”; peccato che la censura è cominciata subito dopo la pubblicazione, prima che alcuno avesse potuto leggere lo scritto.
Facebook dal mese di ottobre ha eliminato da svariate pagine, con identica motivazione infondata, i post che molti utenti avevano pubblicato negli anni condividendo articoli apparsi su “Il delitto”: uno, “Documento storico Rai1 su un super poliziotto”, del 19 settembre, riguardante l’uccisione dell’ispettore capo Giovanni Lizzio, eliminato anche dalla pagina della figlia dell’eroico servitore dello Stato; un altro, “Germania, rivelazioni sul cacciatore di anoressiche”, del 24 ottobre, su una documentazione della rivista “Crime”, speciale del prestigioso settimanale tedesco “Stern”, che ricostruisce la storia del “cacciatore di anoressiche” Marco Mariolini, uno dei casi criminali più eclatanti commessi nel mondo.
Le numerose proteste hanno sortito finora il 23 novembre solo una risposta dei legali di Facebook Italy, che “non ospita, non gestisce e non controlla Facebook”. La diffida è stata perciò reiterata a Dublino alla società Meta Platforms Ireland, ritenuta il soggetto competente a cessare l’arbitraria censura. Il risultato, però, è eclatante: non solo non viene posta fine all’anomalo comportamento di assurdi algoritmi di Facebook, ma addirittura si alza il tiro arrivando a classificare come offensivo un articolo che diffonde gli appelli del Papa e del Presidente Sergio Mattarella per la pace nel mondo.
“Tuteleremo nelle sedi giudiziarie – dice Salvo Bella – il diritto all’informazione e la nostra onorabilità. Da giornalista professionista iscritto all’Ordine da ben cinquantadue anni, sono stato nel mirino della mafia perché la lottavo a fianco dello Stato; ma l’attacco di Facebook è inspiegabile, delirante e offensivo”.