Il quotidiano “La Sicilia” di Catania ha ignorato la trasmissione televisiva “Cose Nostre” di Rai1 andata in onda lunedì scorso 18 settembre, dedicata, col titolo “Le regole dello sbirro”, all’omicidio dell’ispettore capo di polizia Giovanni Lizzio, ucciso dalla mafia il 27 luglio 1992 proprio nel capoluogo etneo.
La puntata, condotta da Emilia Brandi, ha avuto un indice di ascolto elevatissimo, con un riscontro importante della stampa nazionale, che, con in testa “Corriere della Sera” e “La Repubblica”, ne ha esaltato la qualità per i coraggiosi e importanti contenuti.
“Cose Nostre” ha basato la sua ricostruzione sul racconto drammatico del giornalista e scrittore Salvo Bella, che fu amico di Giovanni Lizzio. Bella va alla carica sulla “dimenticanza” del quotidiano “La Sicilia”: “Questi silenzi – dice – preoccupano, sono un brutto sintomo. Gloria Piazzai, che è lo straordinario produttore esecutivo della trasmissione Cose Nostre di Rai1, nella puntata ha persino esaltato il quotidiano catanese mostrandone lo stabilimento con la testata nell’insegna gigantesca. A chi o a che cosa serve ignorare l’eroico Giovanni Lizzio? Provo grande pena per il giornale nel quale per decenni ho lavorato come specializzato di nera rischiando più volte di essere ammazzato”.